Finalmente anche all’interno del Village ci sono 2 bellissimi campi da Padel , venite a scoprire questo bellissimo gioco che crea assuefazione .
CORSI DI GRUPPO CON MAESTRI PADEL, LEZIONI SINGOLE E DI GRUPPO X INFO E PRENOTAZIONI SEGRETERIA 3938736054
Il paddle è senza dubbio uno degli sport che più sta incrementando il suo bacino d’utenza in questi anni. Anche in Italia la gente ne parla, il pubblico sta iniziando a seguire i tornei e i campi si moltiplicano a vista d’occhio. La maggioranza dei circoli tennis ne ha costruiti almeno un paio; tanti circoli sportivi hanno riconvertito uno spazio prima dedicato al calcetto al paddle e anche chi non gioca è ormai abituato a vedere quelle gabbie trasparenti e un po’ claustrofobiche.
Un po’ di storia
Il mito fondativo del paddle sembra suggerire subito come questo gioco sia una variante del tennis. Un milionario messicano, Enrique Corquera, alla fine degli anni ‘70 si era messo in testa di voler costruire un campo da tennis all’interno della sua tenuta. Operai, progetto, tutto pronto fino a che qualcuno non si accorse che lo spazio predisposto non bastava, i metri non erano sufficienti per un campo da tennis regolamentare. È qui, da una necessità, da un problema, che nasce il paddle.
Il paddle ha un suo codice di abbigliamento: i brand che vanno per la maggiore sono Joma, Asics, Head e sono universalmente accettati i completi da tennis. No scarpe da calcetto, no maglia da calcio, no calzettoni alti da calcio. E poi, soprattutto, no ai pantaloncini senza tasche. Si dovrebbero prevedere pene severissime per quelli che tra la prima e la seconda di servizio si aggirano per il campo in cerca di una palla.
Nel tennis c’è un codice di comportamento che è bene osservare anche nel paddle. Se il tuo avversario fa doppio fallo, sbaglia in rete un colpo facile o commette un generico errore non forzato non si esulta. Si sta in silenzio, signorili, provando una classica e benedetta gioia contenuta. Anche se dentro si ha il Carnevale di Rio perché adesso siete sopra 5-4 al terzo, c’è bisogno di compostezza.
No, se il punteggio è quello del tennis si segue quello del tennis. Con rigorosa precisione e senza giovanilistiche invenzioni linguistiche che rovinano certe tradizioni da rispettare sempre.
Questa è una categoria di mostri ereditata dal tennis, ma ha trovato terreno molto fertile nel giocatore medio di paddle che sta dilapidando il suo conto in banca per migliorare il gioco con la parete, ma finge di essere disinteressato e poco allenato.